Il volto delicato, l’espressione malinconica, una personalità poliedrica animata da un temperamento fortissimo ed appassionato con il quale esplora la vita ed il mondo senza apparente paura e con infinita partecipazione.
Tina Modotti. Sarta, burocrate, attrice, attivista, poliglotta, amante, spia.
Il suo nome evoca la figura di donna quasi mitologica eppure contemporanea, capace di emanare in un’unica e irripetibile essenza le note volatili della libertà, quelle prorompenti della emancipazione, caratterizzandola con quelle di una potente femminilità.
Si è scritto molto della sua vita, del suo rapporto con l’amore, ma si conosce poco del suo lavoro.
Soprattutto del suo lavoro di fotografa.
Eppure il suo splendido sguardo mostra una straordinaria capacità di raccontare la complessità di una rivoluzione senza mai perdere la delicatezza di porgere attenzione ad un particolare, ad un fiore.
Una donna, una artista oltre le definizioni, oltre il suo tempo, che proietta verso una modernità che trova nella “Desiderio” la scintilla per muoversi verso un ideale imprescindibile, una passione irrinunciabile, una volontà tenace, nell’esplorazione di sé e della stessa vita per lei già immortale.

A cura di Maria Cristina Valeri e Alex Mezzenga
Prorogata dal 15 luglio al 09 agosto

Palazzo Merulana Via Merulana 121.

Modalità di partecipazione

Dal 15 luglio al 09 agosto 3030 a Palazzo Merulana per Roma Fotografia 2020 EROS

Orari: Puoi prenotare il biglietto on line al link https://bit.ly/2Wis7P4

La mostra è visitabile con biglietto d’ingresso ordinario di Palazzo Merulana.

Vi aspettiamo da mercoledì 15 luglio 2020 con nuovi orari e nuove modalità di ingresso:📆 da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 20.00 con turni di ingresso di massimo 20 persone ⏱ Turni di ingresso alle 10.00, 11.00, 12.00, 13.00, 15.00, 16.00, 17.00, 18.00, 19.00❌ Lunedì e martedì chiuso

La mostra, organizzata in collaborazione con Associazione Culturale onlus 8 Marzo, prevede 38 opere che provengono dall’Instituto de Investigaciones Estéticas (IIE), dal Fondo “Manuel Toussaint” dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM) di Città del Messico e dalla Collezione della Fototeca Nazionale dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia (INAH) della Città di Pachuca Hidalgo, Messico.